il gruppo storico "Contea spinola" ...

GLI SPINOLA : SEICENTO ANNI DI VASSALLAGGIO

     
   
     

   Gli Spinola di Luccoli e di San Luca, patrizi genovesi, Senatori della Repubblica, mercanti e finanzieri in grado di giocare sullo scacchiere europeo prestando denaro finanche alla corona di Svezia, per quasi seicento anni hanno dominato lo spartiacque ligure piemontese come feudatari del Sacro romano Impero che al tempo aveva sede a Vienna.
Per loro dunque un duplice “status giuridico” estremamente comodo per qualsiasi evenienza: soggetti alla Repubblica alle sue leggi nel genovesato ma vassalli dell’impero nei propri feudi collinari alle spalle della potente Repubblica.
E proprio in qualità di feudatari delle valli Scrivia, Borbera, Orba fino al 1796 gli Spinola hanno, siglato trattati, tessuto rivolte, esatto tributi, sottoscritto alleanze, dettato leggi, costruito castelli, palazzi e ospedali, giungendo addirittura a battere moneta. La dinastia spinolina insomma ha assicurato per secoli all’entroterra ligure piemontese continuità di governo, stabilità sociale e una certa prosperità. Stefano Spinola e soprattutto suo figlio Napoleone (tra cinque e seicento) partecipano attivamente alla vita dei sudditi, riservandosi il diritto di nominare medici, speziali e persino un barbiere chirurgo, ed un maestro di scuola. E’ l’apogeo della potenza e del fasto signorile della corte spinolina di cui il Corteo storico rievoca personaggi e vicende. Un secolo dopo sull’onda della rivoluzione francese il passaggio dell’Armee d’Italie segnerà il tracollo dei feudi imperiali sconvolgendo gli orizzonti anche su piccola scala, quando il Marchese Carlo Spinola signore di Roccaforte e Rocchetta, Vigo e Centrassi conte di Ronco, Signore di Borgo Fornari e Busalla diventerà di colpo il cittadino Carlo Spinola.
Pochi anni dopo nel 1817 muore senza eredi diretti l’ultima degli Spinola, Giovanna.



IL CORTEO

Il gruppo storico “Contea Spinola” nato nel 1997 conta una trentina di figuranti tra cui guardie, sacerdoti, notabili, dame di corte e ovviamente i personaggi del feudo Spinola, riproposti nei costumi di XVI-XVII secolo. Proprio attraverso la riproposizione del fasto di un’epoca, il Gruppo storico ha tentato un lento recupero della coscienza storica di zone ormai dimentiche del proprio passato, con risultati insperati.
Ispiratasi all’anniversario del conio della prima moneta spinolina in valle la “Contea Spinola” ha scelto di rappresentarne un frammento di vita d’epoca attraverso il quale rinsaldare la memoria del tutto.
La rappresentazione del 29 d’agosto (festa patronale della Madonna della Guardia) si apre con il saluto del Marchese che accompagnato dalla corte lascia il palazzo Spinola (oggi sede del comune) per ricevere l’omaggio delle signorie limitrofe tra cui spiccano i Fieschi. Il corteo si snoda per le vie illuminate da torce fino al luogo in cui un tempo aveva sede il “maglio grande” e qui, tra squilli di tromba e grida di giubilo è lo stesso marchese a coniare lo spinolino d’argento e a presentarlo alla popolazione tutta.

     
   
     
Tra danze d’epoca splendidamente curate e evoluzioni di abilissimi sbandieratori il corteo rientra a palazzo la festa continua negli stands di artigianato locale e merci varie nelle mostre di pittura allestite per l’occasione, nelle ghiottonerie d’epoca riproposte dai maestri pasticceri della zona secondo le ricette storiche della cucina seicentesca, fino a quando uno spettacolo pirotecnico lungo il torrente chiude “ufficialmente i festeggiamenti”.



COSTUMI

Velluti e broccati preziosi, raffinate passamanerie e dettagli appropriati fanno rivivere negli abiti del corteo spinolino l’importanza di una tra le più longeve dinastie d’Europa. A monte, traspare uno studio accurato dei ritratti d’epoca e il taglio sapiente di uno stilista di gusto ed esperienza, Franco Parodi.