RONCO SCRIVIA

Un paese come tanti dell’entroterra ligure, un po’ triste e monotono, fortemente segnato dalle infrastrutture ferroviarie e stradali, mutilato dall’ultima guerra, nel quale alcune costruzioni moderne, rare, per fortuna, spiccano aggressive contro il bellissimo verde dei boschi.
Ma, come tutto ciò che è ligure, discretamente, pudicamente, nasconde piccoli gioielli sia nel fondo valle che tra la lussureggiante vegetazione dell’imponente corona di monti che lo circonda.

Ben 21 sono gli edifici vincolati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici della Liguria.

Certo, gli edifici religiosi sono tutti automaticamente vincolati, ma nove sono civili e sappiamo che per essere inscritti in questo elenco devono avere una declaratoria che ne sancisca il valore.
Sono costruzioni ben conosciute, perché inserite da sempre nel contesto urbano, davanti o sulle quali si passa quotidianamente, senza pensare che siano “monumenti”.
Ecco, precisamente, cosa significa monumento?
Deriva da monere = ricordare ed è entrato nell’uso solo nel XIX secolo.
“Manufatto contraddistinto da specifiche caratteristiche quali il significato di linguaggio, il valore estetico, il carattere individuale e spirituale oltre alla materia.
Lo Stato lo tutela per il suo notevole rilievo storico o valore artistico.”
Cosa interessante, nonché pregio del paese è il fatto che tutte le costruzioni vincolate appartengano a periodi diversi il che permette, in pochi chilometri, un piccolo, ma completo excursus nella storia dell’architettura.
I ruderi del Castello, purtroppo abbandonati e in diminuzione, ci riportano alla metà del Medio Evo, così come la struttura della Pieve di Borgo Fornari.
Il nucleo più antico delle Torrette è della fine del XIV sec., epoca in cui forse era già stato costruito l’originale Castello di Borgo Fornari.
I due ponti, quello monumentale sullo Scrivia e quello sul torrente Ladde, come tutto ciò che è molto usato, hanno subito rimaneggiamenti, ma sicuramente esistevano già nel XV sec.
Della fine del XVI secolo è il Palazzo marchionale ora sede degli uffici del Comune.
Della metà del XIX secolo è il ponte ferroviario a Nord della Stazione.
Mentre il delizioso asilo Davidson a Borgo Fornari, è un piccolo gioiello Liberty.
I secoli XVII e XVIII sono egregiamente rappresentati dalla Chiesa Parrocchiale e dall’interessantissimo Oratorio di San Giacomo che ingloba nel guscio ottocentesco parti di una struttura più antica.
La severa linea della Sottostazione elettrica delle Ferrovie illustra l’eleganza delle costruzioni ferroviarie portandoci agli inizi del XX secolo.
A cavallo tra il XIX e il XX sec. il convento delle Suore Benedettine delle Provvidenza completa il quadro della ricca dote architettonica di questo paese che mostra ancora con legittimo orgoglio le vestigia del suo importante passato.
Infatti, Ronco che ha poco più di 200 anni come Comune, vanta una storia quasi millenaria, come testimonia anche il nome che deriva dal latino tardo medievale roncare dissodare a terrazza terre incolte.
L’ insediamento si data quindi nell’ambito della generale espansione di poco successiva al Mille, ma è come Feudo imperiale che il paese inizia la sua storia documentata.
Dei trascorsi romani che sicuramente ci sono stati, ci giunge soltanto il toponimo “via Postumia” che pare ricalchi, per un tratto almeno, il tracciato romano della via Consolare Postumia che da Genova portava ad Aquileia passando per Libarna i cui scavi, oggi, costituiscono il più importante sito archeologico del Basso Piemonte.
Tre sono stati i periodi di grande espansione del paese.
Dalla seconda metà del Cinquecento a tutto il Seicento, quando, grazie all’amministrazione degli illuminati feudatari, Stefano Spinola e suo figlio Napoleone II, il Feudo diventa un esempio di stato moderno, ricco e potente.
Dopo il 1820 quando è una delle tappe della linea delle Regie poste Sabaude e allorché la costruzione della ferrovia lo fa diventare una delle stazioni più importanti nella linea verso l’Italia settentrionale.
L’accorciamento strabiliante delle distanze permettendo il pendolarismo giornaliero fa della valle una ricercata zona di villeggiatura fino agli anni trenta del novecento. Risalgono a quest’epoca infatti le numerose ville che ancor oggi punteggiano il territorio, ultimo esempio di architettura di un certo pregio.
L’unico studio storico esistente fatto da Lorenzo Tacchella nel 1950 ampliato nel ’68 in una seconda edizione del volume “RONCO SCRIVIA NELLA STORIA” attinge a documenti ufficiali come investiture imperiali ai feudatari e a lavori di storici precedenti.
A quest’opera si rimanda considerando inutile ripetere qui notizie già divulgate.
Nel 2003, durante le ricerche per una tesi, è stata rinvenuta, inserita nei documenti relativi alla famiglia Raggi in deposito alla Facoltà di Economia,una considerevole quantità, (142 scatole) di documenti riguardanti l’azienda domestico patrimoniale degli Spinola e poi dei Raggi.
Il Centro Servizi Culturali di Ronco grazie al contributo dall’UNI3 di Busalla, ha fatto catalogare questa parte di archivio e ne ha curato la pubblicazione.
Le notizie storiche riguardanti luoghi e monumenti, sono tratte per la maggio parte, da questi documenti e sono quindi inedite.
Saremmo grati a chi avesse notizie da inviare per arricchire la documentazione